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La crisi della civiltà di massa e della società aperta a proposito delle elezioni americane

di  Carmelina Sicari  - direttrice  Calabria Sconosciuta Si consuma sotto gli occhi di tutti una duplice drammatica crisi, quella della società di massa che diviene uno dei pericoli più drammatici per la democrazie occidentali e l'altra non meno drammatica della società aperta. Penso, non senza commozione, al testo fondamentale per la mia generazione de La società aperta ed i suoi nemici di Popper. Lì era rappresentata con orgoglio la società aperta ed i i cui nemici erano i cosiddetti pensatori forti: Platone e gli altri tra cui Marx con i loro modelli chiusi. La società di massa vista profeticamente da Ortega y Gasset agli inizi del Novecento, era poi quella da cui era nato il nazismo. Una società che da carne divorava lo scheletro. Immagine suggestiva ed efficace quanto mai attuale. Perché? Perché sono entrate in crisi entrambe le civiltà come si vede alle ultime elezioni americane? Perché la politica degradata a mero arricchimento si è inserita nel vasto movimento

Libri. "Un germoglio tra le sbarre" di Angelica Pedatella e Paolo Paparella, presentazione in Senato il 16 novembre

Università del territorio. La libreria Leuzzi d'Aspromonte

di Carmelina Sicari - direttrice Calabria Sconosciuta V'è una libreria nel cuore dell'Aspromonte, inaspettata assurda ma vera. Raccoglie i testi che riguardano il territorio, li conserva, li divulga. Raccoglie la nostra eredità per i futuri. Al festival della filosofia di Mantova il tema proposto è stato proprio l'eredità. La cultura occidentale è fondata su tale concetto. Non è un caso che il filosofo francese Nancy abbia enunciato in modo irreversibile ed implacabile che ormai le giovani generazioni sono prive di eredità. Il fondamento stesso della nostra civiltà, si diceva, è l'eredità, l'eredità del mondo classico. Ma anche l'eredità del territorio, i punti, il percorso della sua identità ora in pericolo. Anche quando i barbari sembrarono dover far cessare questa eredità, si disse che i regni che nascevano dalla caduta dell'impero, erano fondamentalmente romano-barbarici. La crisi della civiltà occidentale si delinea nel pensiero di Hazard quando

Pillole di storia locale. La consegna delle case baraccate dopo il terremoto del 1905

Il 27 ottobre del 1907, venne inaugurato il nuovo quartiere Milanese di località Patricello ad Aiello Calabro. Quella giornata di fine ottobre, il comitato milanese pro Calabria consegnò al Comune le 8 case baraccate costruite per dare un alloggio agli sfollati del terremoto dell’8 settembre di due anni prima. Il nuovo quartiere “dalle palazzine simmetriche, dalle strade ampie, con in mezzo una magnifica piazza”, così come lo ebbe a descrivere il giornalista Giovanni Solimena, avrebbe dato ospitalità a 70 famiglie senza tetto.