Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post corrispondenti alla ricerca belmoro

Belmoro di C. Alvaro. Quinta ed ultima parte

di Gaetanina Sicari Ruffo Dopo varie peripezie del protagonista Belmoro che passa da una servitù ad un'altra e si sottopone a vari travestimenti anche femminili, poi uomo-ombra e uomo-fotografo, incontra Stella Pidue creata da uno scienziato, incarnazione d'una bellezza neoclassica, insensibile ed imperturbabile, disposta ad una Fecondazione virginea senza nessun intervento esterno. Forse se ne innamora, ma scopre pure che lei non avverte alcun sentimento: - Al primo incontro faceva una grande impressione: l'armonia di tutta lei, la raffinatezza delle sue acconciature, la sua calma, la sua sicurezza, ispiravano il desiderio di partecipare in qualche modo; ma poi ci si accorgeva che ella aspirava soltanto a quel trionfo d'un minuto e a quella valutazione di lei per cui tutto era eccellente, impeccabile, perfetto. Questo successo le bastava, si compiaceva del successo che poteva provocare, avida di lode, e la lode andava verso ognuna delle parti del suo corpo come

Belmoro, quarta puntata. Un mondo alla deriva

di Gaetanina Sicari Ruffo La fantasia alvariana ristruttura il mondo in maniera molto diversa dalla realtà. C'è naturalmente l'influsso di Orwell e del suo “1984”. La regione in cui è caduto Belmoro è campestre ed ha per capitale Magnitudo, uno Stato che aveva il privilegio di ospitare, difendere e proteggere la gente povera e sofferente di tutti i paesi del mondo che ormai erano per definizione felici e si erano coalizzati in una federazione detta dell'Ordine Mondiale Igiene e Bellezza o Opera Mundi. Dove vive inizialmente Belmoro c'è traffico di mendicità, vendita di bambini e di donne, contrabbando di droghe e di ritrovati atomici. Egli stesso è tenuto in condizione servile e non parla tanto da essere considerato muto. L'Opera Mondiale non tollerava nessun infelice nel suo territorio ed espelleva ognuno avviandolo verso Magnitudo o Lipona. A Magnitudo c'era l'Ordine mondiale dei Malvagi che aveva il compito di perseguitare i poveri ed i sofferenti

Belmoro di Alvaro (parte seconda)

di Gaetanina Sicari Ruffo ( Qui la prima parte ) La modernità di Alvaro sta proprio nella dinamicità che caratterizza gli ambienti che egli rappresenta, non solo ambienti reali più strettamente vicini alla sua esperienza di uomo maturo, ma pure quelli che la sua sensibilità gli proietta in un possibile futuro. Unica componente comune è la moralità. L'uomo della sua ultima invenzione, Belmoro si muove dentro una situazione labirintica, su diversi piani e scopre una struttura del mondo a mosaico. La parte terrena in cui egli cade alla lettera da una misteriosa provenienza, forse da un astro, è inautentica ed artificiosa. Nasce praticamente adulto e narra in prima persona:- Ignoravo la stagione e il giorno e l'ora del mio arrivo in quella contrada. Nè riuscivo a ricordare come vi ero caduto. Ricordavo assai poco del mio luogo d'origine e la mia mente circondò di mistero quella provenienza. Così credetti sempre di essere caduto da un astro, in cui alcune presenze se

Corrado Alvaro e “Belmoro”

Gaetanina Sicari Ruffo Gravi sconvolgimenti si stanno verificando nel nostro mondo, tanto da indurci a chiedere quale sarà il nostro futuro. Sono eventi catastrofici che spingono masse di popolazioni ad emigrare in cerca di rifugi più sicuri, sono eventi geografici di particolare gravità che trasformano il volto del nostro pianeta sottraendo la vivibilità di tempi passati, guerre ed epidemie che spopolano e intimoriscono. Il nostro più grande scrittore calabrese aveva già dato un volto a questi timori che affioravano al suo tempo ed aveva cominciato a scrivere “ Belmoro ”, un libro che, dopo molte pagine, era poi rimasto incompiuto con una terrificante storia della trasformazione della terra e dei suoi falsi miti, nel senso d'una degenerazione dopo una crisi epocale. Riprendo in mano questo testo che sembra parallelo al 1984 di Orwell. È stato definito, prima di cadere nel dimenticatoio, una fabula letteraria, pubblicato da Bompiani postumo nel '57. D'ora in poi

Equals come Belmoro

Un film presentato a Venezia, il 5 settembre, alla 72 mostra, Equals , Usa, di Drake Doremus, californiano, presenta una straordinaria somiglianza con il testo Belmoro di Alvaro , di cui abbiamo parlato quest'estate. di Gaetanina Sicari Ruffo Questa la sua trama. In un futuro prossimo venturo, dopo una serie di guerre che hanno distrutto e ridotto le generazioni precedenti, la società che si è costituita, chiamata “Il Collettivo” ha soppresso geneticamente tutte le emozioni, considerate alla stregua di nocive malattie da debellare. Tuttavia, in alcuni individui il processo è fallito e, per proteggere la comunità, queste persone vengono inviate presso una struttura correttiva, da cui nessuno ha mai fatto ritorno. In questa società avanzata il giovane Silas (Nicholas Hoult) lavora presso una rivista scientifica. In essa vi lavora anche Nia (Kristen Stewart) una ragazza fredda che sa celare bene le sue emozioni. Col tempo i due giovani scopriranno di provare dei sentimenti

Belmoro di Alvaro (parte 3)

Gaetanina Sicari Ruffo Siamo nel caos postapocalittico determinato da una conflagrazione atomica che ha sconvolto ogni ordine, ha cancellato i fasti del passato e ridotto i frammenti di esso a pure forme archeologiche, ornamentali, buone per ornare qualche bottega di rigattiere. Gli uomini sono ombre di uomini. AndCo, un uomo senz'anima con il cuore di cellophan, Larcaris, un ibernato che garantisce la perpetuazione della specie e poi Ippolito, Braccio, Marino, Populos, nuovi Proci variamente caratterizzati. La parola viene usata nel linguaggio quotidiano, senza alcuna ascendenza culturale che così scompare. Resta il suo significato concreto, fisico: Le parole, adoperate nella loro forma tradizionale significavano però un'altra cosa, come Democrazia, Libertà, Popolo. Tutta la fatica consisteva nel trovare parole che giustificassero qualsiasi azione e qualsiasi atteggiamento... Per esempio la parola Pace, che si pronunziava volendo significare Guerra, giacchè questa paro

Ritratto di Alvaro e Poesie in Grigioverde

di Carmelina Sicari Mi capita tra le mani una vecchia edizione dell'Opera omnia di Alvaro con prefazione di Libero Bigiaretti: è interessante il ritratto di Alvaro che traccia uno dei critici che pi ù gli furono vicini. Intanto il ritratto è fisico e morale e naturalmente comprende brani della sua biografia e tratti della sua opera. Colpisce il ritratto che integra quello celeberrimo di Pancrazi, Il volto dello scrittore come un pugno . La sua statura piccola e la voce senza pi ù accento meridionale che è bassa ed intensa, l o rendevano somigliante ad un ritratto giovanile di Gor'ki'j, pi ù mugik che pastore. Ma soprattutto Bigiaretti costruisce il ritratto attraverso le sue opere con una premessa iniziale. Tutti i personaggi di Alvaro portano una parte di lui in sé . Di molti il critico esclama - è lui, è Alvaro - colto in un gesto in un'espressione, in un movimento, in un'inflessione. Il volto a pugno ha un messaggio. L avora, lavora diceva Alvaro ai giovani cos ì