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Visualizzazione dei post corrispondenti alla ricerca argentina

A 31 anni dal Golpe argentino

L’HANNO chiamata la notte dell’Argentina. E tale è stata dal quel 24 marzo 1976 in cui avviene il Golpe che rovescia il governo di Isabel Martínez de Perón. Da allora sono passati poco più di 6 lustri, l’Argentina è ritornata alla democrazia, ma ancora le ferite aperte sono tante e dolorose. Oggi si parla di 30 mila desaparecidos (il 30% di origine italiana), 2.300 omicidi politici e oltre 10.000 arresti politici che la cosiddetta Guerra Sporca provocò. Ma anche tante - 250 secondo i dati del rapporto Nunca Mas stilato dalla commissione presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato - furono le “vite rubate”, ossia tutti quei bambini che furono portati via ai genitori desaparecidos. O forse 500, come affermano le Abuelas de Plaza de Mayo. A tutt’oggi sono solo 72 los Hijos ritrovati. Ma le nonne di Plaza de Mayo, con la costituzione della Banca Nazionale Genetica, sperano di ritrovare anche gli altri. La situazione argentina precedente al 1976 che aveva generato il Golpe era di forte crisi.

A 35 anni dal golpe argentino del 24 marzo 1976. I ricordi della signora Emma Cuglietta, emigrata calabrese

Sono 35 gli anni passati dal 24 marzo 1976, quando in Argentina c’è il golpe che esautora il governo di Isabel Martínez de Perón, e che fa precipitare la terra dei gauchos in una profonda notte che durerà sino al 1983. I numeri di quel periodo dittatoriale sono terribili: 30 mila desaparecidos (il 30% di origine italiana),  2.300 omicidi politici e oltre 10.000 arresti politici. Ma anche tante - 250 secondo i dati del rapporto Nunca Mas stilato dalla commissione presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato - furono le “vite rubate”, ossia tutti quei bambini che furono portati via ai genitori desaparecidos. O forse 500, come affermano le Abuelas de Plaza de Mayo. Quegli anni sono ancora ben presenti in chi li ha vissuti in prima persona. Abbiamo ascoltato una testimone che pochi mesi prima del golpe aveva perso il marito. Una morte, quella di Nando Aloisio, militante della sinistra e sindacalista, in qualche maniera sospetta. La signora Emma Cuglietta è nativa di Aiello Calabro, c

Anniversari. Quaranta anni fa, moriva a Buenos Aires #NandoAloisio, sindacalista dell'Inca Cgil

Nando Aloisio Quaranta anni fa, il 12 novembre del '75 , dopo un'operazione difficile al cuore, eseguita il 3 novembre precedente all'Ospedale Italiano di Buenos Aires, moriva il sindacalista Nando Aloisio. «La sua morte prematura – così scriveva l'Unità nell'edizione del 5 dicembre 1975, riportando la testimonianza dei molti connazionali che lo avevano conosciuto ed apprezzato - è stata una perdita per il nostro partito e per tutti i lavoratori emigrati e noi possiamo comprendere perché ai suoi funerali a Buenos Aires hanno partecipato migliaia e migliaia di lavoratori italiani che hanno voluto stringersi per l'ultima volta intorno al presidente dell'Ufficio Inca in Argentina, al compagno che nel CCIE e alla Conferenza nazionale dell'emigrazione ne ha difeso con tanto slancio e decisione gli interessi». Aloisio si era sottoposto ad una operazione al cuore per sostituire la valvola mitralica, impiantata una ventina di anni prima. Nonostante le

Emigrazione. Cordoglio dell'#Icsaic per la morte dell'ex ambasciatore argentino #TorcuatoDiTella

Nota Stampa Icsaic RENDE (COSENZA) - “ La morte di Torcuato Di Tella , studioso di scienza politica di fama internazionale, già ambasciatore d’Argentina a Roma e amico del nostro istituto, è un grave lutto per la cultura internazionale. Agli studiosi dell’emigrazione calabrese mancheranno la sua disponibilità umana e la sua capacità d’analisi”.  Lo ha detto Pantaleone Sergi, presidente del Centro di Ricerca sulle Migrazioni dell’Icsaic che ha sede all’Università della Calabria. Di Tella si è spento ieri mattina a Buenos Aires all’età di 86 anni. Era figlio dell’industriale Torquato Di Tella che dall’Argentina finanziò la Concentrazione antifascista italiana di Parigi. Assieme al fratello Guido aveva fondato l’Istituto Di Tella, oggi Università, faro della cultura argentina fin dagli anni Sessanta. “ Molto legato alla Calabria e ai calabresi – ha aggiunto Sergi – nel maggio di quattro anni fa il professore Di Tella, con una relazione al Convegno “Argentina, amate sponde” , ha in

Nando Aloisio

QUANDO Nando Aloisio muore è il 12 novembre del 1975. «In Argentina - come ci racconta il figlio Alfredito, docente di psicologia all’Università di Barcellona in Spagna che alla morte del padre aveva 18 anni e militava nella Gioventù del Partito Comunista -, si stava imponendo l’idea, mediante l’azione dei mezzi di comunicazione di massa, che il caos si stava avvicinando, e che mancava una condotta patriottica per far ritornare il paese alla “civilizzazione”. Era questa – aggiunge - un’epoca molto movimentata. Da un lato, i militari che ancora non si erano decisi a prendere il governo (lo avrebbero fatto poi l’anno seguente), si dichiaravano, con l’appoggio del parlamento, in guerra contro i gruppi guerriglieri. Dall’altro, era cresciuta una parte fascista che si incaricava di minacciare e ammazzare persone vicine alla sinistra». Fernando Aloisio, era emigrato in Sudamerica nel 1948. Era nato ad Aiello Calabro (Cs) il 28 aprile 1923. Diplomatosi come perito agrario, aveva ricoperto dal

ANTEPRIMA NAZIONALE DEL FILM "EMIGRANTI" DI MARCO OTTAVIO GRAZIANO

FONTE AISE Si terrà domani, mercoledì 15 aprile, alle 20.30 presso la Casa del Cinema di Roma, la proiezione in anteprima nazionale del film documentario "Emigranti" di Marco Ottavio Graziano, autore della sceneggiatura insieme a Mario Melfi. Prodotto da Davide Rizzi per E. Motion Film con il sostegno della Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Amendolara e Banca di Albidona, il film sarà presentato dal critico cinematografico Steve Della Casa.  "Emigranti" tratta il grande tema dell’emigrazione dalla Calabria all’Argentina, una grande storia fatta da tante storie di uomini che sono partiti, hanno lasciato i propri affetti, la propria casa per raggiungere terre lontane oltre il mare ed un altro mare ancora.  "Ecco cosa racconta Emigranti", spiega il regista Marco Ottavio Graziano, 46 anni, milanese. "È sostanzialmente un film a soggetto, quindi con scene di finzione interpretate da attori, inserite in un contesto di testimonianze e di docu

‪#‎Anniversari‬, 40 anni fa, il ‪#‎24marzo1976‬ il ‪#‎golpe‬ in ‪#‎Argentina‬

via GIPHY L’HANNO chiamata la notte dell’Argentina. E tale è stata dal quel 24 marzo 1976 in cui avviene il Golpe che rovescia il governo di Isabel Martínez de Perón. Da allora sono passati 40 anni. l’Argentina è ritornata alla democrazia, ma ancora le ferite aperte sono tante e dolorose. 30 mila desaparecidos (il 30% di origine italiana), 2.300 omicidi politici e oltre 10.000 arresti politici che la cosiddet ta Guerra Sporca provocò. Ma anche tante - centinaia e centinaia secondo i dati del rapporto Nunca Mas stilato dalla commissione presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato - furono le “vite rubate”, ossia tutti quei bambini che furono portati via ai genitori desaparecidos. Forse 500, come affermano le Abuelas de Plaza de Mayo. Qui, qualche post sull'argomento pubblicati in passato: http://brunopino.blogspot.it/search?q=argentina

Spagna, arrestato a Valencia pilota argentino dei 'voli della morte'

Fonte Peace reporter  23.09.09 Julio Alberto Poch è accusato di aver guidato gli aerei da dove venivano lanciati in mare i corpi dei dissidenti politici La polizia spagnola ha arrestato Julio Alberto Poch, 57 anni, pilota di linea della compagnia olandese Transavia, sospettato di essere coinvolto nella "guerra sporca" scoppiata in Argentina tra il 1976 e il 1983. Gli agenti iberici lo hanno catturato oggi durante una sosta del suo volo, diretto ad Amsterdam, all'aeroporto di Valencia Manises. Sono bastati solo quaranta minuti ai poliziotti che, dopo aver contattato l'Interpol, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Poch. Secondo gli inquiernti l'uomo sarebbe sospettato di aver partecipato in qualità di pilota ai cosidetti "voli della morte" durante i quali i prigionieri politici dei militari argentini venivano narcotizzati e gettati in mare dall'aereo. Durante i sette anni di governo della giunta militare in Argentina circa trentamil

Rodolfo Walsh, il giornalista e scrittore che fu ucciso dalla dittatura argentina

Era il 25 marzo del 1977 quando Rodolfo Walsh, il giornalista che ha rovinato i piani della CIA con lo scoop che rivelò, nell’aprile del ’61, l’imminente attacco americano della Baia dei Porci a Cuba, fu ucciso dalla dittatura argentina. Il giorno prima di cadere vittima di una imboscata di militari, un “grupo de tareas” dell’Esma (La Scuola di Meccanica della Marina militare di Buenos Aires), Walsh aveva firmato e spedito una durissima lettera di condanna del Regime alla stampa (che nessun giornale pubblicò) ed alla Giunta miliare di Videla e Massera, andata al potere proprio il 24 di marzo del ‘76, rovesciando il governo di Isabelita Peròn. Quel giorno del marzo '77, Rodolfo Walsh viene ferito mortalmente nel conflitto a fuoco con i militari ed il suo cadavere fu poi portato all’Esma. L’obiettivo, se non si fosse ribellato (con sé portava una pistola) e non avesse ferito uno degli assalitori, era quello di sequestrarlo e torturarlo. Ancora oggi il sequestrato n° 26.001 - pe

Associazione Calabria Unita a Buenos Aires

L’ARGENTINA, con più di 400 mila presenze, come risulta dall’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero), è il paese extraeuropeo che ospita il maggior numero di cittadini italiani ed è anche quello in cui la popolazione di origine italiana viene stimata intorno al 50% del totale. Almeno così evidenzia il recente rapporto degli italiani nel mondo della Fondazione Migrantes.  I calabresi, con quasi 60 mila residenti regolarmente iscritti Aire, e con oltre mezzo milione di oriundi, rappresentano la fetta più consistente. Molti di questi, si parla di migliaia di persone, sono riuniti in associazioni – se ne contano una ottantina – che aderiscono alla Faca, la Federazione Calabrese che a sua volta fa parte di Feditalia, una grandissima famiglia di istituzioni e associazioni italiane in terra argentina.  Una delle associazioni appena costituita e presentata ufficialmente a Buenos Aires è “Calabria Unita” e tra i suoi principali obiettivi, c’è la formazione dei giovani per facilitar

L'Anniversario. 35 anni fa in Argentina, moriva il calabrese Nando Aloisio, responsabile dell’Inca-Cgil del Sud America

Nanduzzo Aloisio L’ANNIVERSARIO.  35 anni fa, in Argentina, moriva il calabrese Nando Aloisio, responsabile dell’Inca-Cgil del Sud America -  di Bruno Pino A seguire l'intervento  "Il Vizio della memoria" - di Francesco Saccomanno del  Comitato politico Prc-Se di Cosenza E ra stato sottoposto ad una operazione al cuore, per sostituire la valvola mitralica. Una patologia di cui soffriva già da anni. Ma quel 12 novembre del 1975, Nando Aloisio rimarrà sotto i ferri. Alfredo Bossio e Nando «La notizia – aveva scritto il compianto Peppe Verduci nel suo ultimo libro di ricordi - mi fu data per telefono dal cognato Alfredo Bossio direttamente dall’Ospedale di Buenos Aires dove Nando ancora giaceva in attesa dell’autopsia disposta dal Consolato Italiano e voluta dai fratelli Italo e Settimio dopo aver esposto alla Magistratura il fatto che i medici avevano cambiato la valvola mitralica proprio per farlo morire». Una morte forse annunciata che, ricorda ancora Verd

Su Nando Aloisio

Il #28aprile1923 nel quartiere S. Francesco, nasceva #FerdinandoAloisio. Le sue due vite, quella vissuta ad Aiello e quella in Argentina come emigrato, saranno votate all'impegno civile, politico e sindacale. In Argentina, divenne uno dei più popolari dirigenti delle associazioni degli emigrati italiani. Lo scorso anno, in questo stesso giorno veniva annunciato il ritorno ad Aiello delle ceneri che sono poi giunte in paese il 31 luglio 2015, a quasi 40 anni dalla morte – avvenuta a Buenos Aires il 12 novembre 1975.  Per un approfondimento biografico e della sua attività politico-sindacale, vi rimandiamo ad un nostro scritto contenuto nel volume " La Calabria dei Migranti ", edito dall'Icsaic, a cura di Vittorio Cappelli, Giuseppe Masi, Pantaleone Sergi - Supplemento alla Rivista Calabrese di Storia del ‘900 (#Icsaic), dal titolo: " L'impegno di #NandoAloisio a favore dei lavoratori italiani in Argentina ". Leggi su Accademia.edu Vedi anche a

Anniversari. Il 12 novembre del 1975 moriva #NandoAloisio. Uno dei più popolari dirigenti delle associazioni degli emigrati italiani in Argentina

Il ritaglio de  L'Unità  del 15 novembre 1975 in cui si annuncia la scomparsa del sindacalista Qui di seguito, due poesie, del compianto Peppe Verduci e di Franco Pedatella dedicate a Nando Aloisio (Aiello 28 aprile 1923 - Buenos Aires 12 novembre 1975). A breve, se riusciremo a terminarlo, dovrebbe essere ospitato un nostro contributo su Aloisio nel secondo volume di "Calabria Migrante" edito dal Centro Studi Migrazioni dell'Icsaic. Nando Aloisio Il fondatore del Comunismo Aiellese di Peppe Verduci D’Aiello trasmigrasti in Argentina; Pioniere nell’America Latina; Fulgida guida nel tuo paesello, Laddove tutto rosa e tutto bello A te sembrava, nella giovinezza, Ai tuoi ideali davi una certezza. E dolcemente tu ci accarezzavi Per mano, al Comunismo ci portavi. Eh ! Si ! Ti seguivamo con amore Pei tuoi dettami, stretti, dentro il cuore Che tu, con insistenza propinavi, Benessere e certezza c’inculcavi. Aiello ti seguiva per incanto Perché tu riparavi