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Il mistero della scrittrice Ferrante



di Carmela Sicari - direttrice Calabria Sconosciuta
Esiste un mistero non si sa bene se germinato per così dire, indotto spontaneamente, o se creato appositamente con astuzia pubblicitaria, di cui ora tutte le cronache si occupano. Le cronache anzi dicono di averlo risolto. Quello della scrittrice Elena Ferrante è uno strano caso, di uno pseudonimo che nasconde e rivela l'identità della scrittrice. Nascosta e parvente della sua luce stessa, come diceva Dante. Ed in effetti risalendo dai conti bancari e avendo il denaro come fonte filologica per straordinaria commistione, Il Sole 24 ore sostiene di avere individuato chi si nasconde dietro lo pseudonimo, nientemeno che una traduttrice. E collaboratrice di case editrici: Anita Raya.
A risolvere il mistero di Elena Ferrante che ha fama e gloria letteraria specie in America sembra essersi cimentato Nicola Lagioia che ne fa una lunga intervista e nello stesso tempo ne consacra il caso letterario. C'è una domanda fondamentale. Perché nascondersi? Nel mondo classico la risposta è semplicissima. Licurgo dopo aver fatto le leggi andò in esilio si nascose. Omero dopo aver composto i poemi più grandi dell'antichità non diede notizie di sé se non in quel nome che forse è anch'esso uno pseudonimo. L'autore nel mondo classico doveva sparire di fronte all'opera, solo l'opera doveva parlare. Sua era l'eloquenza e la persuasione. I sei personaggi di Pirandello esprimono questa legge. Essi sono indipendenti dal loro autore e proclamano alta la loro esistenza libera che obbedisce a leggi proprie.

La trilogia de l'Amica geniale di Elena Ferrante pubblicata da edizioni E_O è l'opera che meglio esprime la scrittura e l'analisi, attraverso due figure femminili, di tutto un mondo. Le due amiche potrebbero essere un doppio ma in realtà contengono due mondi diversi o almeno due modi di interpretare lo stesso mondo. Ci rendiamo conto che siamo in una dimensione che richiama ma nella stesso tempo è distante da Pirandello. Non a caso rifiuta la scrittrice qualsiasi parentela con scrittori vicini. Non a caso rifiuta anche la vicinanza a Curzio Malaparte a cui la descrizione di Napoli e dell'ambiente parrebbe proporla, dato che soprattutto Napoli sembra la vera protagonista. Non è l'ambiente l'elemento intorno a cui ruota la scrittura. C'è anzi una precisa decontestualizzazione e forse per questo motivo la scrittrice è fortemente letta ed amata negli Usa dove la società liquida sembra trionfante. Non è la società che forgia i caratteri ma esiste una selva di mentalità, opinioni che si intrecciano e compongono e spiegano l'azione, gli avvenimenti. In apparenza quello che accade in Pirandello. Solo in apparenza dato che il caos regna sovrano nell'opera pirandelliana e qui nella Ferrante tutto a un certo punto sembra ricomporsi.
Ma c'è un'altra notazione. L'autore per quanto sconosciuto, mascherato dietro lo pseudonimo è sempre auctor auctus sibi ipsi, ossia chi scrive aggiunge se stesso, la comprensione della sua storia inclusa in quella dei suoi personaggi magari a frammenti.
In conclusione per comprendere chi si nasconda dietro lo pseudonimo basta la scrittura stessa senza ricorrere ai conto correnti se il mistero necessita di svelamento ma non lo necessita affatto.